La risposta di Pietro è ineccepibile, semplicemente perfetta.
Chi crediamo che Egli sia? L’interrogativo è rivolto anche a tutti noi, la domanda diventa personale per ognuno e, senza scoraggiarci, dobbiamo dare la nostra risposta individuale.
Lasciando andare l’affanno ed il desiderio di dare un responso esteticamente perfetto dobbiamo abbandonare la parte razionale affinché la risposta si sposti dalla testa al cuore; mettendoci nella disposizione di animo dei bambini (Matteo 18,3) per poter far affiorare quella fiducia, simile a quella verso il miglior amico che ci permette di condividere i nostri segreti o come quella di un figlio piccolo verso il padre che allunga le braccia perché sa che sarà preso in braccio, avendo cognizione che ciò che diremo verrà ascoltato ma non giudicato.
E sarà proprio in quel momento che il cuore si allineerà sorprendente con la mente, nella dicotomia tra emozione e ragione troveremo la nostra risposta unica, impeccabile.